Dalla Canzona de' Profumi.
[...]
Quanto è una buona spanna
vaselletti lunghi abbiamo;
se dicessi: - Altri v'inganna -
noi ve li porremo in mano:
ritti al luogo li mettiamo;
nella punta acceso è il foco,
onde sparge a poco a poco
dolce odor, che ha gran potenza.
Or dell'olio vogliam dire:
ha odore e virtù tanta,
che fa altri risentire
dal capo insino alla pianta.
L'olio è una cosa santa,
s'è stillato in buona boccia:
esce fuori a goccia a goccia;
se più pena, ha più potenza.
L'olio sana ogni dolore
e risolve ogni durezza;
tira a sè tutto l'umore,
trae dal membro la caldezza,
penetrando la dolcezza
quanto più forte stropicci:
se hai triemiti o capricci,
usa l'olio e sarai senza.
[...]
Dalla Canzona delle Foreste.
[...]
Cetriuoli abbiamo e grossi,
di fuor pur ronchiosi e strani;
paion quasi pien' di cossi,
poi sono apritivi e strani;
e' si piglion con duo mani:
di fuor lieva un pò di buccia,
apri ben la bocca e succia;
chi s'avezza, e' non fa male.
[...]
[...]
Quanto è una buona spanna
vaselletti lunghi abbiamo;
se dicessi: - Altri v'inganna -
noi ve li porremo in mano:
ritti al luogo li mettiamo;
nella punta acceso è il foco,
onde sparge a poco a poco
dolce odor, che ha gran potenza.
Or dell'olio vogliam dire:
ha odore e virtù tanta,
che fa altri risentire
dal capo insino alla pianta.
L'olio è una cosa santa,
s'è stillato in buona boccia:
esce fuori a goccia a goccia;
se più pena, ha più potenza.
L'olio sana ogni dolore
e risolve ogni durezza;
tira a sè tutto l'umore,
trae dal membro la caldezza,
penetrando la dolcezza
quanto più forte stropicci:
se hai triemiti o capricci,
usa l'olio e sarai senza.
[...]
Dalla Canzona delle Foreste.
[...]
Cetriuoli abbiamo e grossi,
di fuor pur ronchiosi e strani;
paion quasi pien' di cossi,
poi sono apritivi e strani;
e' si piglion con duo mani:
di fuor lieva un pò di buccia,
apri ben la bocca e succia;
chi s'avezza, e' non fa male.
[...]
Lorenzo de' Medici visse tra il 1449 e il 1492. Per queste canzoni s'ispirò alla tradizione popolare e buffonesca del carnevale, rinnovando i metri e facendo comporre da musici nuove arie che accompagnassero i testi. Queste composizioni venivano cantate su carri addobbati da compagnie di uomini mascherati, rappresentanti il trionfo di divinità pagane o di virtù allegoriche o delle arti e mestieri. Temi: esaltazione della vita gioiosa e del diletto sensuale, il motivo della bellezza fuggitiva, l'invito a godere la breve stagione della giovinezza. Il testo intero è reperibile cliccando sull'immagine.
2 commentaires:
queste due composizioni di lorenzo de' medici sono bellissime, purtroppo l'immagine non viene visualizzata, perciò non le posso leggere per intero
... rettifico, sarà stato un momento di bassa tensione per la rete, ora l'immagine viene correttamente visualizzata, grazie per i tuoi approfondimenti letterari (non ipocriti) sulla cultura omosessuale :-)
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