La chiamavano, scherzosamente, la Metro Goldwyn Mizer: per la cronaca e per la storia fu invece la Amg, l'Athletic Model Guide, factory di modelli che, negli anni Cinquanta, posavano in nudi "ingenui" nel giardino di Bob Mizer, fotografo omosessuale che viveva tra una madre "protettiva" e uno studio di giovincelli che, dalla provincia, approdavano nei paraggi di Hollywood in cerca di fortuna cinematografica. Ho realizzato questo piccolo e simpatico montaggio in omaggio a Bob Mizer e a Tom Fitzgerald che in un suo film recente ne ha raccontato la storia. Per saperne di più sul film cliccare
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